Questo articolo nasce dalla riflessione fatta qualche giorno fa sulla domanda posta da un amico: ma il cavalletto serve davvero ? La mia risposta, immediata, è stata – assolutamente si, non se ne può fare a meno. La discussione è poi continuata sui diversi metodi che si possono adottare in sostituzione del cavalletto: nessuno di questi mi ha convinto. Se non in casi di estrema emergenza, si può pensare di poggiare la reflex su un muretto o un qualunque altro appoggio di fortuna, persino tenerla in mano e appoggiare il proprio corpo ad un muro, un palo o una colonna, può essere una soluzione d’emergenza ma in ogni caso non potrà mai soddisfare i requisiti di stabilità e controllo che ci consente il cavalletto. Il panorama commerciale presenta una vastità di scelta difficile da racchiudere in un articolo ma ci proviamo ugualmente presentandovi alcune delle soluzioni più comuni e pratiche, differenti per utilizzo e caratteristiche.
Il cavalletto da tavolo – Questa tipologia di cavalletti sono caratterizzati dalla lunghezza delle gambe d’appoggio; estremamente ridotte. Posso appoggiarlo ovunque, non necessariamente sul tavolo e ci consente di scattare still life o persino panorami da una soggettiva alternativa (se appoggiato sul terreno possiamo concederci una linea dell’orizzonte piuttosto alta). In questo segmento sono due i modelli a tirar le fila: Pixi di Manfrotto e GorillaPod di Joby. Il primo può essere dotato di accessori di fissaggio per smartphone o action cam e le sue gambe, alte appena 13,5 cm, quando sono chiuse ci consentono di utilizzarle come impugnatura per le riprese video. Il GorillaPod ha le gambe costituite da una serie di sfere interconnesse e rivestite in gomma. Questo ci permette di utilizzare le gambe come estremità prensili per posizionare la fotocamera anche sugli alberi o attorno ad un palo, ma non solo: grazie a questo sistema possiamo regolare l’angolazione di ripresa senza limiti di fantasia.
Cavalletto compatto – L’evoluzione successiva al cavalletto da tavolo è il classico cavalletto con le gambe estendibili che definiamo compatto perché il sistema gambe e testa è costruito per piccole DSLR o Mirrorless (quindi per pesi ridotti), è facilmente trasportabile date le dimensioni ed il peso, in alcuni casi non sono dotati di asta centrale estraibile e la testa consente controlli semplici dei movimenti sui tre assi. Sono quindi prodotti adatti per una gita fuori porta, un week end in città d’arte ma soprattutto per portare nello zaino uno strumento che mi consente di controllare la fotocamera ad altezza uomo. Manfrotto ci propone il suo modello Compact Light con testa a sfera regolabile attraverso un unica manopola e con gambe che raggiungono l’altezza massima di 131cm. Il Neewer Treppiedi/Monopiede ci consente di utilizzare l’asta centrale e una gamba come monopiede. E’ dotato di testa a sfera orientabile con piastra di sgancio rapido. L’ Andoer Q-278 è molto simile per costruzione e caratteristiche al Neewer. Di fatto con queste caratteristiche il mercato offre decine di soluzioni proposte da produttori diversi che molto spesso sono costituite dal medesimo modello ma marchiato in maniera differente.
Cavalletto evoluto – E’ una categoria che potrebbe assolutamente chiamarsi solo cavalletto o treppiede se preferite, perché non può esserci una definizione ulteriore. Fin ora abbiamo visto prodotti che possono servire per usi generici, con elevata trasportabilità e dalle ridotte possibilità di configurazione. In questa categoria abbiamo prodotti con teste dalle molteplici regolazioni e costruite con materiali di qualità maggiore per garantire la stabilità ottimale della nostra attrezzatura. In genere, la testa, può sopportare pesi maggiori ed è una delle caratteristiche primarie da osservare quando si appronta l’acquisto di un cavalletto. La qualità costruttiva e dei materiali, in special modo dei giunti delle gambe, è pensata per un uso intensivo – non vorremmo mai che durante una sessione di scatti o riprese video una gamba si aprisse all’improvviso provocando la rovinosa caduta dell’attrezzatura. La testa, così iniziamo a comprendere la fondamentale importanza che ricopre questo componente, è generalmente sostituibile così da poter seguire il passo evolutivo della nostra attrezzatura ed uso. In questo segmento possiamo trovare prodotti come il Manfrotto MKBFRA4-BH caratterizzato da un eccellente qualità costruttiva e materiali altamente selezionati, oppure il Manfrotto MKCOMPACTADV-BK che seppur rientra ancora nel segmento compact, ha però la testa con controlli fine a 3 vie. Gli altri produttori offrono, ad esempio, cavalletti con testa fluida idraulica; necessaria quest’ultima per le riprese video e le foto panoramiche in quanto il movimento sui tre assi è reso fluido e pienamente controllabile. E’ il caso del Andoer VLI7725907881225FO in cui troviamo anche le gambe telescopiche in tre sezioni. Sempre Andoer propone il modello TP-630 che rientra nel segmento compatti ma la testa è dotata di controlli fine sui 3 assi.
I modelli qui presentati sono da intendersi puramente esemplificativi delle caratteristiche descritte. Alla fine di tutto, come faccio a scegliere qual’è il cavalletto più adatto per me ? Per scegliere correttamente prendiamo in considerazione due parametri fondamentali: Il peso dell’attrezzatura che userò e l’uso che ne farò. Tutti i costruttori dichiarano il peso sopportato ma è bene prestare attenzione che quell’informazione sia riferita alla testa. Decisamente a favore di tutti i modelli che hanno la testa sostituibile, così da poter evolvermi e sostituirla eventualmente una più adeguata alle mie esigenze. Se voglio usare la reflex anche per girare video, allora è indispensabile che la testa sia fluida. Ultimo, ma non per importanza, c’è da considerare anche il peso dell’insieme cavalletto + testa e la sua trasportabilità; molto spesso il loro peso è compreso tra i 2kg e i 3kg. Per tutto il resto c’è solo il budget a fare la differenza.