Si certo, l’anno nuovo è arrivato ed è appena cominciato, ma la domanda che mi faccio è: faremo foto nuove ? La questione mi si è posta riguardando il mio album degli scatti selezionati, riveduti, corretti, sistemati, ritagliati (anche), dell’anno appena concluso. Poi scorro velocemente gli album dei miei amici sui diversi social photo network e mi son chiesto: ma quanti panorami, palazzi, albe, tramonti, persone ci saranno mai da fotografare e che non siano ancora stati fotografati da me o da qualcun altro ? Prendo un esempio tra tanti: Il complesso di costruzioni che costituiscono il palazzo di Regione Lombardia. Ho scattato fotografie al mattino, al tramonto, di sera, dal piano stradale al 39mo piano, dentro e fuori. La domanda che mi sorge, innocente e spontanea, è se ha ancora qualcosa da raccontarmi questo soggetto.
La questione si complica ulteriormente perchè la risposta al quesito, amletico, è Sì. Seppur questo soggetto non sia mutevole come potrebbero essere un bosco, una spiaggia o una persona, è pur vero che se scattiamo fotografie con l’intento di raccontare una storia, immortalando un soggetto che in un preciso momento comunicava a noi qualcosa, beh direi che potremmo portare a casa centinaia di foto completamente differenti ogni volta pur immortalando lo stesso soggetto. Allora spostiamo l’attenzione su un altro punto, diverso dal soggetto fotografato e vicino, anzi vicinissimo, a noi stessi. Ogni anno, ogni inizio anno, penso a cosa voglio fare con la mia reflex. Il 2016 è stato l’anno del: scatto sempre e tutto con il 20mm. Si impara a guardare il mondo con una certa ottica e perdonatemi il gioco di parole; si imparano cose nuove, tecnicamente parlando e si scoprono potenziali espressivo/comunicativi che forse non conoscevamo di noi stessi.
Tutto chiaro, dunque, il concetto non è cosa fotografiamo, ma come lo fotografiamo e vi assicuro che non è un clichè accademico e da buona novella, è la mia personale riflessione che voglio condividere con voi pensando e sperando che possa farvi spuntare nella vostra testa le stesse domande che mi son fatto, augurandomi che possiate trovare buone risposte, così come si cerca la buona luce.