E se domani qualcuno vi rubasse (facciamo gli scongiuri del caso) il vostro pc, Mac o altro che sia, e sbirciasse nel vostro hard disk, proprio nella cartella fotografie? E se questa fosse la sua unica possibilità per tracciare un’immagine di voi, della vostra personalità, dei vostri gusti, passioni, desideri?
Che cosa troverebbe? Ci avete mai pensato?
Sì perché in fondo scattare una fotografia significa fermare il momento, trasmettere o meglio raccontare le nostre emozioni, il nostro vissuto, le nostre esperienze. Nel nostro/vostro archivio fotografico cosa troverebbe?
Siamo fotografi paesaggisti? Amiamo la macro? I ritratti? Gli eventi sportivi o i concerti? I gattini? Facciamo 1000 autoscatti? Pubblichiamo solo online le nostre foto magari scattate con il nostro dispositivo mobile?
Cosa troverebbe? L’immagine che si costruirebbe sarebbe corretta? A vostro avviso le immagini che scattate seguono la vostra idea di fotografia, la vostra personalità e i vostri gusti? O le scattiamo perché queste si che prendono dei like?
E se fossimo davvero sfortunati e oltre al nostro computer ci rubasse anche l’attrezzatura fotografica o, solamente, ci desse uno sguardo. Le nostre immagini sarebbero aderenti a quanto di noi racconta il nostro kit?
Ci avete mai pensato?
Voi mi direte ma tutte queste domande; perché? Semplice! Siete certi che l’attrezzatura in vostro possesso sia adatta allo stile di fotografie che vi piace – o vi piacerebbe – produrre? E soprattutto: scattate con il cuore (collegato a occhio e mente per citare un grande) e ciò che tenete nel vostro archivio vi rappresenta per cultura, capacità, conoscenze? O fate milioni di scatti senza poi selezionare e li tenete tutti. Scommetto che per chi è valida la seconda ipotesi, se io ponessi un quesito o una sfida semplice: pubblicami la foto migliore che hai scattato ogni anno! Quanti sarebbero pronti a girarmela o semplicemente quanti hanno la reale consapevolezza di ciò che hanno prodotto?
Si ok sono un rompino ma meditate… le vostre foto sono il vostro lascito. Volete che chi le ammirerà in futuro si faccia una chiara idea, entrando nelle vostre emozioni, vivendole e sentendole sulla pelle? Oppure che dica: “Quante foto, quando avrò tempo darò uno sguardo, magari c’è qualcosa di buono”?
Pensateci prima di fare il prossimo scatto. Sono pronto a scommettere il mio migliore scatto del 1997 (ancora in pellicola ma so dove trovarlo) che le prossime immagini saranno migliori, racconteranno anche un po’ di voi. E riguardandole vi emozionerete e forse, dico forse, smetterete di pensare: ma dove è finita quella foto bella, ma ero sicuro di averla salvata. In realtà c’è! Solo che non piace più nemmeno a voi.
A presto