La fotografia è forse una delle passioni e perché no, forma d’arte, più diffusa al mondo; è anche il metodo più pratico e veloce per conservare i ricordi.
Oggi la fotografia è più accessibile di un tempo e basta estrarre il nostro smartphone dalla tasca per catturare le immagini con immediatezza. Se certamente è questo il modo più semplice e veloce per portare a casa i nostri ricordi – forse il migliore per scatti estemporanei e imprevisti – non è garanzia di qualità: ci basterà visualizzare gli scatti sul monitor di un pc per accorgerci che quanto sul display del nostro telefono sembra meraviglioso, in realtà non è qualitativamente soddisfacente o meglio, assolverà a pieno al compito di ricordarci il momento ma non sarà adatto per la stampa o la visione su schermi di grandi dimensioni. Sembra quindi logico pensare di affidarsi a qualcosa di dedicato per salvare la memoria dei nostri viaggi che spesso ci conducono in posti meravigliosi, luoghi che magari non avremo modo di visitare nuovamente.
A questo punto la domanda sorge spontanea: come fare per ottenere delle immagini di qualità? La risposta può apparire logica e, in effetti, lo è: portare con sé un apparecchio fotografico. Ma quale mi chiederete voi? Cominciamo dicendo che oggi, come citavo sopra, la fotografia è più accessibile e con l’avvento del digitale i prezzi di acquisto si sono abbattuti in maniera significativa, offrendo inoltre un’ampia scelta di prodotti in grado di soddisfare tutte le esigenze e tutte le tasche. Oggi non è più il rullino, o meglio la pellicola al suo interno, deputata a registrare e conservare la nostra immagine: già da qualche anno è stata sostituita da un sensore digitale che, grazie alla sua rapida evoluzione e alla flessibilità nel suo formato, permette di ottenere immagini di assoluta qualità e ha ampliato il ventaglio di offerta grazie. I sensori d’immagine possono essere piccolissimi – ad esempio quelli contenuti nei nostri cellulari – avere le dimensioni del fotogramma della pellicola (24×36 mm) prendendo quindi il nome di pieno formato (fx), passando per una serie di formati intermedi (ad esempio il quattro terzi, Aps-c/h o Dx), o superiori (medio e grande formato), un po’ come succedeva anche con la pellicola e proprio come in quel caso, le sue dimensioni influiscono su differenti fattori, tra i quali quello della qualità. Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di portare sempre con sé una piccola macchina fotografica compatta: sarà valida sostituta dello smartphone per quegli scatti “veloci” che sempre più spesso capita di fare, garantendoci una qualità accettabile e, soprattutto, potremo farla utilizzare anche ai nostri ragazzi che oltre a divertirsi si diletteranno in un’attività sana e costruttiva. Il mercato offre un ampio ventaglio di offerte da qualche decina di euro sino ad arrivare a qualche centinaio: se per voi rappresenterà l’unico mezzo fotografico vi consiglio di investire su un prodotto di qualità, che offra la possibilità di controllare manualmente i parametri di scatto, offrendovi la doppia opportunità di utilizzo immediato – punta e scatta – o più creativo.
Esiste una categoria di macchine con caratteristiche assimilabili a quelle di una compatta ma con dimensioni maggiori e qualche possibilità di controllo in più: le fotocamere bridge. Come suggerisce la parola queste fotocamere sono ponte fra una compatta e i modelli maggiori. Hanno dalla loro uno zoom ottico con maggiore portata, un sensore a volte di dimensioni maggiori e un’ergonomia che ne rende più confortevole l’utilizzo. Di contro possono risultare ingombranti se pensiamo di portarle in tasca – quasi impossibile – o in un marsupio. I prezzi sono allineati con quelle delle compatte e valgono quindi gli stessi consigli per l’acquisto.
Una nuova generazione di fotocamere sta stimolando le fantasie e gli acquisti di appassionati e fotografi: sono le evil (acronimo di Electronic Viewfinder Interchangeable Lens – fotocamere a Mirino elettronico e obiettivo intercambiabile) che rientrano nella categoria di quelle note con il nome di mirrorless. Queste fotocamere offrono diversi vantaggi: il sensore è di dimensioni maggiori – fino in alcuni casi a raggiungere il formato pieno e oggi anche il medio -, le ottiche sono intercambiabili e compatibili con quelle delle reflex (in alcuni casi direttamente in altri tramite anelli adattatori), la qualità d’immagine è ottima, sono completamente gestibili in manuale, il peso è contenuto (rispetto a una reflex di pari qualità) e come suggerisce il nome, a differenza delle reflex che vedremo più avanti, non hanno lo specchio che riflette l’immagine nel mirino. Lo schema meccanico più semplice però se da un lato è un vantaggio, dall’altro obbliga il sensore a una duplice funzione: salvare lo scatto e fungere da mirino. Questo comporta che il sensore sia sempre alimentato e attivo con conseguente consumo maggiore di energia elettrica e surriscaldamento, particolare che determina la formazione di rumore digitale in quantità maggiore rispetto a una reflex. I prezzi per il solo corpo macchina oscillano da poche centinaia di euro sino a qualche migliaio: non è quindi una scelta economica rispetto all’acquisto di una reflex, bensì dettata da una maggiore portabilità o dalle innovazioni tecnologiche insite in questa tipologia di prodotto, come ad esempio per alcuni modelli, la presenza di un sensore dotato di stabilizzatore d’immagine. Ne abbiamo già parlato quindi ora entriamo nello specifico e presentiamo la macchina fotografica per eccellenza: la reflex.
La reflex prende il suo nome proprio dallo specchio sopraccitato, che riflette l’immagine che entra dall’obiettivo rimandandola attraverso un pentaprisma (o un pentaspecchio) nel mirino e quindi al nostro occhio. Ne consegue che ciò che noi vedremo sarà un’immagine reale e non riprodotta da un mirino elettronico (oggi hanno raggiunto comunque livelli eccellenti) con consumo di energia pari a zero o quasi. La reflex è caratterizzata da un corpo macchina di dimensioni variabili ma in ogni caso generose, attento studio ergonomico, ampio display posteriore (talvolta orientabile) per la visione degli scatti o in alcuni casi utilizzabile per inquadrare (live view), ottiche intercambiabili. Il sensore d’immagine potrà essere in formato pieno (fx) o formato ridotto (Aps-c o Dx in base alle marche); in ogni caso le dimensioni sono rilevanti e la qualità d’immagine è assicurata. Di contro il peso e le dimensioni di una reflex la rendono la meno pratica da trasportare e per questo motivo, vi rimando al primo consiglio che vi ho dato: affiancare una piccola compatta vi consentirà di non perdere gli scatti quando per pigrizia o altro, la nostra reflex risposerà nella borsa. Come nel caso delle mirrorless, alla macchina fotografica andrà accoppiato uno o più obiettivi andando cosi a formare il nostro corredo. Il costo delle reflex varia da qualche centinaio a qualche migliaia di euro così come quello degli obiettivi: in commercio ci sono diversi kit che comprendono reflex e ottica base, acquistabili a prezzi interessanti.
Ma cosa ci serve davvero e, domanda che mi viene spesso posta, quanti megapixel deve possedere la mia macchina fotografica? Secondo consiglio: non scegliete la macchina fotografica solo in base ai megapixel di risoluzione. Prendiamo ad esempio un valore di 16 Mpix: una compatta offrirà un risultato discreto se paragonata anche a una reflex con una risoluzione inferiore: questo perché un sensore più grande offrirà risultati migliori anche con risoluzioni più basse. Pensiamo a un cellulare da 40 milioni di pixel: la foto apparirà bellissima sul display, ma se la paragoniamo ad esempio a quella di una reflex – anche solo con 10 Mpix di risoluzione – non vi sarà paragone perché il sensore di quest’ultima è molto più grande e raccoglierà quindi la luce, e di conseguenza l’immagine, in maniera più efficace e quindi con maggiore qualità. Quindi una compatta con 20 milioni di pixel di risoluzione è un ottima scelta, così come una bridge da 16 (il sensore è più grande) e una reflex già da 12 Mpix offrirà risultati di ottimo livello. Un’ottica di qualità avrà inoltre un ruolo fondamentale: in fondo è proprio da lì che passa la nostra immagine prima di raggiungere il sensore. Quindi una reflex di qualità ma con una lente mediocre, patirà contro i risultati di una bridge magari con un ottica di qualità.
Inoltre investire nelle lenti, nel caso della reflex e mirrorless, è un consiglio da tenere bene a mente: vi accompagneranno per tutta la vita anche quando cambierete corpo macchina (chiaramente attenzione alla compatibilità). Quindi che ottica comprare?
La domanda da porsi in realtà è: cosa mi piace fotografare? Le ottiche sono divise in macroclassi, identificabili per mezzo della lunghezza focale espressa in millimetri. Vi risparmio la spiegazione tecnica informandovi solo che tale numero è sempre riferito al formato pieno e quindi spesso nelle schede tecniche troverete un numero, ad esempio 50 mm., e la dicitura formato equivalente – esempio 75 mm -; questo non per complicarvi la vita bensì per darvi la corretta informazione del risultato ottenibile. Semplificando molto il 50 millimetri è detto anche normale, perché riproduce il campo visivo dell’occhio umano (circa 47 gradi) ed è il formato di riferimento. Tutto ciò che è sotto viene detto grandangolo (esempio 24 millimetri) e ciò che è sopra tele (esempio 100 mm). Quale lente mi serve? Ecco un piccolo schema: per paesaggi e ampi spazi sono indicati i grandangolari, dai 12 millimetri sino al 35 millimetri, utili anche per fotografare monumenti e interni. Per ritratti le migliori lenti sono quelle che inserite tra il 50 e il 135 millimetri mentre per fotografare oggetti distanti, animali selvatici, immagini sportive o di eventi, i tele obiettivi la fanno da padrone (esempio il 200 o 300 mm). Esistono lenti dette fisse, che offrono una sola lunghezza focale, o quelle variabili meglio note come zoom; per fare un esempio nei kit spesso viene offerta una lente zoom con focale 18-55 mm che se pur limitata può rappresentare un inizio per imparare a usare la macchina fotografica e comprendere come articolare il nostro corredo. Ci sono altri fattori che influenzano la qualità o il costo di una lente, come ad esempio la massima e minima apertura del diaframma e la presenza o meno di uno stabilizzatore d’immagine. Il consiglio che mi sento di darvi prima di acquistare una lente è di evitare i forum o gruppi di discussione online, bensì di rivolgervi a un negoziante di fiducia o un amico fotografo esperto o ai soci del nostro circolo, che vi saprà/sapranno indirizzare o esporre tutti i pro e contro.
Quindi cosa portare con noi per fotografare le nostre vacanze? Oltre alla macchina fotografica che sceglierete in base al budget e alla vostra preferenza, nella borsa non dovrebbero mai mancare: batterie di ricambio soprattutto in inverno dove l’autonomia si riduce, un panno morbido per asciugare dagli schizzi o pioggia la nostra attrezzatura, delle schede di memoria
di scorta possibilmente di buona qualità, una pompetta per rimuovere la polvere o sabbia, un treppiedi di qualità (giacché gli affideremo l’incolumità della nostra attrezzatura), un monopiede leggero e di piccole dimensioni, un blocco e una penna per segnare dove e cosa avete fotografato, una cinghia comoda,
filtro polarizzatore e se amate i panorami digradante e ND (sono disponibili anche in pratici kit adattabili alle varie ottiche) e possibilmente un flash. Leggere il manuale dell’attrezzatura, libri di fotografia e frequentare un corso è uno dei primi passi per imparare a gestire la macchina fotografica, dimenticandosi la funzione automatica e passando ai semiautomatismi o al controllo manuale: le vostre immagini miglioreranno notevolmente. Un altro consiglio è quello di selezionare gli scatti migliori e stamparli o raccoglierli in un fotolibro: avere migliaia di immagini nel proprio computer vuol dire dimenticarsele. Oggi qualsiasi negozio di fotografia o centro commerciale vi potrà offrire questi servizi, così come diverse piattaforme di stampa online.
E in ultimo un prezioso consiglio: scattate spesso e affinate il vostro occhio fotografico, visitate le mostre dei grandi fotografi o guardate le loro immagini, non per copiarle ma per prendere spunto e costruire col tempo il vostro stile personale. Una tecnica perfetta vi permetterà di ottenere un’immagine tecnicamente perfetta; scattate per voi e non per ottenere dei facili like sui social network: solo quando mente occhio e cuore saranno collegati otterrete degli scatti che anche a distanza di anni vi faranno rivivere e ricordare le emozioni e i profumi delle vostre vacanze, rendendo eterni i momenti più belli della vostra vita.
Naturalmente potrete scriverci per consigli e discussioni: se invece pensate ad acquistare, lo fate online e volete aiutarci utilizzate questo link: non ci sono costi in più e parte del ricavato (una piccola percentuale del prezzo) andrà in beneficenza.