Vengono diffuse a Torino le cartoline di una città rivisitata: un percorso in 48 scatti in bianco e nero, formato 12×17, che racconta per immagini la Torino di Piero Ottaviano dagli anni ‘90 ad oggi. Attraverso il suo sguardo, l’autore preserva intatta attraverso il tempo la bellezza della città. FROM/TO #dodiciperdiciasette è il progetto diffuso che viene presentato con l’esposizione di alcune fotografie negli spazi di Phos – Centro Fotografia Torino, giovedì 18 aprile alle ore 18, e che rimarrà in mostra sino a venerdì 10 maggio. Le cartoline saranno acquistabili anche all’interno dei bookshop dei principali musei della città e in diverse librerie torinesi.
FROM/TO – Le cartoline come fotografia
FROM/TO è un progetto fotografico che si prefigge di suggerire quanto, nell’interazione di immagine e scrittura, la cartolina rimandi ad una relazione tra media. L’autore sceglie, per sottolinearlo, una caratteristica che possa dare realmente valore, forza e riconoscibilità all’operazione: la sua diffusione. La cartolina per sua natura viaggia, porta il suo messaggio altrove e sopravvive nel tempo.
Durante l’inaugurazione, Piero Ottaviano in conversazione con Elisabetta Buffa, Presidente di Phos – Centro Fotografia Torino, presenta FROM/TO con il talk ‘From To. Iconografia di una città tra documento e immaginazione’. Nell’occasione sarà possibile scegliere una cartolina già affrancata per spedirla, scrivendo una dedica e dando così vita al concept del progetto, che consiste innanzitutto nello scambio. Un viaggio fra mittente e destinatario che lega in un unico fil rouge il corpus delle cartoline, trasformate in opere d’autore. Un’esperienza di viaggio vissuta attraverso le immagini: alcune lasciate fra le pagine di un libro per segnalare un punto di partenza o di arrivo, altre clandestine e riposte in un cassetto, altre ancora appese alle pareti di una casa, quasi a ricordare che un giorno, chissà, magari, ci si potrà rincontrare.
Con l’obiettivo di portare Torino nel mondo, il percorso nella città avviene tramite un medium nato nella seconda metà del XIX secolo, tradizionale, analogico, materico, che racconta mediante scorci e riprese frontali la passione per la cartolina di Piero Ottaviano, al fine di sottolinearne le valenze simboliche. La collezione di fotografie torinesi è cresciuta e si è ampliata nel tempo, attraversando le trasformazioni e le contraddizioni sociali della città, che sembrano non averla sfiorata. Piero Ottaviano prosegue nel corso degli anni la sua narrazione, cambiando macchine fotografiche, ottiche, sperimentando modi e visioni differenti, per testimoniare una bellezza mai scalfita dalla storia. Torino è luogo, non è tempo.
Cinque modalità di ripresa e cinque collezioni caratterizzano il progetto. Immagina Torino ritrae, con sguardo autoriale, il centro storico della città mediante immagini in bianco e nero. All’interno della serie sono presenti anche due scatti della collezione Torino che ci aspetta, relativi al periodo della pandemia. Bacio a Torino si ispira al grande fotografo Robert Doisneau e presenta fotografie di baci ambientati nei luoghi più rappresentativi della città. In Visioni Rivelate Ottaviano adotta il formato panoramico a 360°, grazie ad una camera rotante progettata e costruita da Giorgio Jano per la fotografia di architettura e donata all’autore. Bellezza Invisibile contienefotografie panoramiche scattate con un’ottica decentrabile, un angolo di campo di 120° e pellicola 70mm sensibile alla radiazione infrarossa, invisibile all’occhio umano. Infine, il più recente lavoro Fisheye Mood documenta, attraverso un’ottica fisheye, le architetture di alcuni interni emblematici della città: la scala della Mole Antonelliana nel tratto che conduce alla stella, lo scalone guariniano di Palazzo Carignano e l’Aula del Parlamento Subalpino del Museo del Risorgimento.
La fotografia panoramica di Piero Ottaviano è il frutto di un lungo percorso, sviluppato in oltre trent’anni di pratica e studio nel campo della fotografia di architettura. Il formato panoramico gli consente di mettere in relazione gli edifici su vari livelli, dalle costruzioni che si trovano sullo sfondo sino a quelle in primo piano. Attua così un superamento delle due dimensioni, che permette di considerare tutto quello che ci circonda a 360°. Esiste sempre un soggetto dominante, ma al centro emerge la sua relazione con il contesto, con gli altri livelli e le altre visioni, al fine di produrre un’esperienza visiva più coinvolgente.
“La cartolina non è un medium contenibile, è sempre in mostra, nel suo essere vetrina della città che immortala. Affascinato dal potere comunicativo della cartolina che vive di vita propria e guidato dall’amore per la mia città, ho scelto la cartolina come mezzo nobile per trasmettere ed imprimere nel pubblico un’immagine. Prediligo il formato panoramico, guidato dal principio secondo cui il soggetto viene percepito in funzione di un determinato contesto. È, infatti, nella fusione tra immagine e scrittura, che la cartolina rimanda implicitamente alla relazione tra due persone, ma anche al suo significato legato ad uno spazio e quindi al suo contesto, con la volontà di condividere contemporaneamente un’esperienza visiva, un momento di vita e il godimento di bellezze iconiche. Un saluto diventa così occasione di conoscenza di un luogo.” racconta il fotografo Piero Ottaviano, autore di FROM/TO #dodiciperdiciasette.
La mostra è realizzata grazie a VGS Costruzioni Srl, che ha scelto di sostenere FROM/TO nel racconto della bellezza delle architetture e del territorio, valorizzati attraverso uno sguardo d’autore. Il progetto è in perfetta sintonia con la filosofia della VGS Costruzioni Srl, che intende aver cura della bellezza e metterla a disposizione. La cartolina, viaggiando, porta con sé l’immagine degli edifici e dei monumenti, facendoli conoscere fuori dai confini del luogo che li ospita.
Le cartoline sono distribuite nei bookshop dei principali musei e inoltre si possono acquistare anche in alcune librerie torinesi, pressola storicaLuxemburg, La Bussola, Fontana, Biblos e Libreria della Montagna. Il costo di una cartolina è di 2 euro.
Biografia di Piero Ottaviano
Piero Ottaviano si occupa di fotografia di architettura e paesaggio urbano. A partire dagli anni ’90 rielabora il concetto di cartolina in ‘Immagina Torino’, estendendo in seguito il progetto ad altre importanti città turistiche italiane. Prosegue il suo percorso nell’ambito del reportage, interpretato attraverso una visione sociale dell’architettura, come nel DTUJP (Detroit Torino Urban Jazz Project), lavoro in cui fotografa a Detroit le aree industriali e civili durante la crisi del mercato dell’auto del 2008.
Il principio per cui il soggetto viene percepito in funzione di un determinato contesto è centrale nella poetica di Ottaviano e motiva la scelta del formato panoramico.
Nel 2000, presso la Photokina di Colonia, riceve il “QEP” (Qualified European Photographer) per il reportage sociale, un certificato di qualità rilasciato da una giuria composta da un fotografo di spicco per ogni stato della Comunità Europea. Nel 2013, utilizzando una camera costruita da Giorgio Jano, realizza una serie di immagini panoramiche a 360° di Torino da cui nasce il libro “Torino-Milano 50 fotografie senza mirino” edito da Musumeci.