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FujiFilm X-T100 – La prova

La dimostrazione che il mercato delle mirrorless è in crescita e offre prodotti di buona qualità è questo modello d FujiFilm. La X-T100 ha un gusto retrò e una consistenza moderna che si apprezza dal primo momento. Ha un sensore APS-C da 24Mpx e raggiunge 51200 ISO, capace di scattare e archiviare anche in formato RAW e video in formato MOV con compressione H.264 – Non ci fa mancare il 4K ma a 15fps che compensa benissimo con il FHD fino a 59.94fps. Corpo macchina ad ottiche intercambiabili con il sistema X-Mount e supporto per lo stabilizzatore d’immagini con ottiche compatibili OIS. Per le caratteristiche complete vi rimando alla pagina ufficiale di FujiFilm.

Com’è – In questa prova è coinvolto anche il Fujinon 18-135 f3.5 – 5.6 R LM OIS WR e uno strepitoso XF 35mm f2 R WR (che vedrete nelle prossime immagini). La sensazione tattile dei materiali è un buon punto di partenza. L’aspetto estetico nel complesso è frutto di un bel lavoro azzeccato. Misure e pesi sono giusti e basta un piccolo zaino per portarla a fare un giro. Come ci si aspetterebbe da una macchina del genere, ci sono tutti i controlli fisici al posto giusto – parlo della ghiera per l’impostazione della modalità di scatto, due ghiere superiori configurabili a seconda dell’impostazione principale ed una più piccola posta sul dorso del corpo macchina. La configurazione di base è veloce e guidata. All’inizio viene chiesto di effettuare la scansione di un QR-Code per scaricare l’app dedicata e accoppiare la macchina fotografica (questo passaggio si può saltare). Pochi minuti e si è pronti a scattare. La presa con la mano destra è facilitata da un piccolo hand-grip rimovibile (è compreso nella confezione) ma vi consiglio di tenerlo montato per migliorare l’ergonomia della presa. Il mirino elettronico (di tipo erganic led) è particolarmente luminoso e dettagliato e riproduce tutte le informazioni e le impostazioni di scatto così come le vedreste sul display principale. Molto funzionale anche quest’ultimo, rotabile e touch all’occorrenza.

Sul dorso troviamo alcuni pulsanti per l’accesso immediato alle impostazioni comuni di scatto, un pulsante personalizzabile (Fn) e due pulsanti dedicati alla visione e cancellazione degli scatti o dei filmati. Regolazione delle diottrie e modalità funzionamento mirino / display – non manca nulla per essere operativi e trovare tutto al posto giusto. La distribuzione di questi controlli pur essendo standard è ottimale.

Coma va ? – Approfittando dell’esplosione autunnale in Valsassina, ho portato la X-T100 a fare un giro tra Lecco e i boschi, sia con il 18-135 che con il 35mm. La batteria completamente carica mi ha portato fino a fine giornata ed avevo ancora il 30% circa di carica, segno che senza troppi accessi al menu e alla visione delle foto sul display si possono fare anche un paio di giorni senza preoccuparsi di ricaricarla.

Sul lago al mattino con predominanza di blu e cielo molto chiaro, così come nel pomeriggio con cielo coperto la luminosità è sempre ottimale e il timbro cromatico che risulta piuttosto vivido e in tono con la scena inquadrata. Il pulsante di accesso al menu rapido sul dorso permette di regolare velocemente alcuni parametri – tra cui vividezza, contrasto, gamma dinamica, gradazione – così si è pronti ad affrontare un ampio ventaglio di situazioni luminose diverse. L’escursione di questo obiettivo è decisamente importante e non si perde qualità neppure a 135mm f5.6 – tentenna però sui contrasti decisi ad esempio tra il quasi grigio piatto del cielo e le fronde degli alberi in ombra – ma non possiamo pretendere oltre e per stampare in 30×20 o vedere gli scatti sui monitor di casa è decisamente un ottimo risultato. Questo obiettivo offre la stabilizzazione ottica, e l’ho trovata molto utile anche in situazioni di scatto con tempi standard (rif. al tempo di 1/125).

Se avete già visto le foto qui sopra, avrete letto che sono state scattate con 3 simulazioni pellicola differenti: CLASSIC CHROME, VELVIA e ASTIA. Non mancano altre simulazioni per il bianco e nero, ma qui c’è un po’ il gusto del fotografo e tanto fa l’impostazione del bilanciamento del bianco e della situazione. Meglio sceglierne una in base alla situazione e al luogo / soggetti ed usare sempre quella – giusto per evitare di perdere decine di ore in post produzione. In ogni caso regalano tutte una cromia ben bilanciata e proporzionale alle impostazioni che automaticamente adotta la macchina fotografica. Non mancano i filtri digitali avanzati e creativi, ma come sempre preferisco non usarli e “non consigliarli”. Nonostante il buon risultato dello scatto, lascerei eventualmente alla post il compito di rendere fantasiose le nostre fotografie. Meglio sempre concentrarsi sul soggetto – a proposito, la messa a fuoco è molto precisa e veloce. Attraverso il touch si può decidere di spostare il punto centrale, cambiare modalità e selezionare un area che include una matrice di punti. In modo rapido e immediato, con il selettore sull’obiettivo si può passare alla modalità MF e scatenare il fotografo che è in noi. Il mirino è talmente luminoso che è sempre facile trovare il punto di fuoco sul nostro soggetto. In definitiva il 18-135 è un eccellente tutto fare da portare in viaggio o per una passeggiata fotografica. Sempre luminoso in tutte le focali, tanto da non vedere mai vignettatura.

Avrei voluto, o dovuto, fare un articolo dedicato per il 35mm f2 perchè se lo merita. Campione per dimensioni e peso ridotti, diventa primo assoluto per qualità e resa fotografica. L’accoppiata non può che diventare la vostra compagna d’avventure preferita.

L’apertura si regola sulla ghiera a scala, dove trova posto anche la posizione A (che personalmente non userei mai), mentre la ghiera di messa a fuoco è posta sul davanti. E’ chiaramente un ottica AF, ma lascia ampio spazio ai fotografi più esigenti. Spingerlo a f2 è una tentazione che non può aspettare e così inizio a scattare.

Questi primi scatti rendono l’idea e fino ad apertura F4 si ottiene sempre un gradevole e morbido sfocato. Aumentando ovviamente la profondità di campo e la distanza dal soggetto principale l’idea generale dello scatto è sempre molto piacevole. Da tenere presente che questo 35mm è un equivalente 53mm rapportato allo standard 35mm.

Nel complesso è un obiettivo “mai più senza”, anzi direi che nello zaino ci sta benissimo con il 18-135 provato prima.

In conclusione – E’ una macchina fotografica da usare in manuale o al massimo in priorità di tempi. Per l’uso in automatico forse è meglio dirigersi verso altri modelli più economici perchè sarebbe come comprare una lussuosa berlina per andarci a fare la spesa – e non ne vale la pena. Peccato per il 4K a 15fps, ma sono convinto che ad oggi il FHD è un ottimo formato video. Non si trova neppure un vastissimo parco ottiche e non esiste una linea economica – ma meglio così per certi versi. Questa macchina, di qualità sotto molti punti di vista, merita ottiche di qualità. Promossa quasi a pieni voti.

 

 

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