Siamo nel 2022 e pochi giorni fa è arrivata sul mercato la nuova Panasonic Lumix GH6, ma io ho voluto giocare la carta jolly e fare un passo indietro con il calendario e tornare al 2018 quando invece debuttava la Panasonic Lumix GH5s. Il debutto diventa ben presto però un grande successo commerciale, apprezzata dai videomaker più esigenti, e non solo – perchè si è dimostrata una Regina anche nelle piccole produzioni video di qualità.
Panasonic Lumix GH5 s
Questo non è un test, non è una recensione – almeno non è la solita recensione come quelle fatte negli ultimi anni – questo è il racconto di un esperienza perchè avevo bisogno di capire e dimostrare come un corpo macchina con tecnologia di qualche anno fa possa ancora essere un best buy.
Caratteristiche tecniche
Per semplicità potrei rimandarvi direttamente alla pagina di Panasonic, perchè sono davvero tante, specie quando ci si addentra nelle funzioni video, ma voglio soffermarmi su quelle principali così da introdurre questo corpo macchina mirrorless con sensore rigorosamente m4/3 da appena 10,28 Mpx (Live MOS) ma assolutamente sufficienti per coprire il pieno formato 4K oltrepassando la barriera dell’ Ultra HD 4K. Il doppio slot per schede SD permette la registrazione simultanea o in riversamento ed è possibile registrare video C4K e 4K 4:2:2 a 10bit proprio sulle schede SD. Volendo è possibile registrare una traccia video sulla scheda video e inviare all’uscita HDMI una traccia in tempo reale per registrare in formato C4K/4K 4:2:2 60p/50p. E’ garantito il pieno supporto, nativo, dei formati 4:3 anamorfico, 16:9, 17:9 e 3:2. Proprio per il supporto anamorfico esistono opzioni specifiche nel menu di configurazione. La messa a fuoco è di tipo a contrasto, opzioni di Post Focus e Focus Stacking, Tracking volto e occhi. Per essere ancora più precisi e veloci nella messa a fuoco ci sono opzioni come Sensibilità AF, Sensibilità cambio area AF e Stima oggetto in movimento. Il sistema Dual Native ISO è costituito da due circuiti indipendenti in grado di elaborare le immagini ad alti ISO prima di elaborare il guadagno. Tanti i profili colore selezionabili: Standard, Vivid, Natural, Monochrome, L. Monochrome, L. Monochrome D, Scenery, Portrait, Cinelike D, Cinelike V, Like709, Hybrid Log Gamma, V-LogL. Registrazione video senza limiti di tempo – ma questo dipende chiaramente dalla dimensione delle schede di memoria e dalla capacità della batteria.
Senza dilungarmi oltre, queste sono le principali caratteristiche che – caratterizzano – questo corpo macchina e che la rendono molto interessante, sempre parlando dell’anno in cui siamo rispetto a quando è stata prodotta e commercializzata. Caratteristiche tutt’ora ancora molto valide e ampiamente sfruttabili in campo professionale.
Come è fatta
Il corpo macchina ha un form factory standard con un giusto rapporto tra i lati e un hand grip molto comodo e abbastanza ampio per tenere saldamente il corpo con ottica montata e usarla senza problemi. Tutti i tasti sono ben disposti e i comandi principali raggiungibili nella parte superiore dell’impugnatura, con il pollice.
Nella parte posteriore troviamo altri pulsante, personalizzabili, la ghiera secondaria di regolazione e un pratico joystick. Il monitor è ribaltabile, ruotabile e inclinabile. Forse non è la soluzione più ingegnosa per alcune applicazioni, rispetto a un monitor con movimento tilt-up o tilt-down ma non rappresenta una pecca. Se pensiamo ad applicazioni davvero pro, ci si avvale di un monitor esterno o di un recorder esterno per cui il monitor può essere semplicemente ribaltato in posizione parallela al dorso. Cosa invece molto apprezzabile per le produzioni “selfie” è che il monitor rimane perfettamente perpendicolare a favore di ripresa.
Sul fianco opposto all’alloggiamento delle schede di memoria ci sono invece tutte le connessioni cablate con il mondo esterno. Spicca il connettore HDMI in formato standard, mentre nella parte superiore del corpo c’è il connettore del microfono. Posizione azzeccatissima considerato che il più delle volte, in altri modelli anche concorrenti, il connettore finisce sempre davanti allo schermo rendendo scomoda la visualizzazione dell’inquadratura.
Materiali di eccelsa qualità così come l’assemblaggio ed è anche questo che ti fa capire di avere tra le mani un apparecchio di fascia pro.
Il menu di configurazione è in puro stile Panasonic: chiaro, comprensibile e molto ben organizzato. E’ possibile attivare anche la visualizzazione di pratiche schede che descrivono in modo più esteso la funzionalità. L’elemento menu è davvero da non sottovalutare, in particolare in apparecchi con molte feature perchè il rischio è di perdersi facilmente tra opzioni, menu e sotto menu. Organizzazione delle voci di menu promossa così come al grafica: semplice ed efficace.
Nonostante i suoi 1,6Mpx il monitor posteriore è molto ben definito e la visibilità è ottima anche in piena luce. Non da meno è il mirino LVF da 3Mpx con copertura quasi totale del campo visivo e 120fps.
La registrazione video
Anche in questo caso, come per le caratteristiche tecniche, farei prima a rimandarvi direttamente al video caricato sul nostro canale YouTube, che trovi qui sotto, ma vale la pena spendere ugualmente qualche parola. La versione “s” di questa fotocamera è espressamente studiata e ottimizzata per le riprese video. Lo si capisce dalle impostazioni, dalla capacità di registrazione in C4K/4K 4:2:2 a 10 bit, ma questo l’ho già decantato più volte. Non posso certo definirmi un videomaker professionista, ma quel che mi ha colpito è il feeling che trovi rapidamente con questa fotocamera. Trovi subito le impostazioni dove ti aspetti di trovarle e in poco tempo l’hai configurata. La qualità d’immagine, complice anche un ottima lente come il 12-35mm f/2.8, è superba. Fedeltà cromatica e ampia gamma dinamica consentono di ottenere splendidi risultati in molte situazioni diverse e la compensazione delle ombre o delle alte luci è strepitosa. Non puoi sbagliare o, magari, teniamoci un piccolo margine visto che siamo sempre esseri umani. Sbagliare ripresa è davvero difficile perchè ci si può sempre aiutare con i programmi automatici o semi automatici e concentrarci sull’apertura o sulla messa a fuoco se vogliamo lavorare in manuale. A proposito della messa a fuoco, lavorando in automatico con face tracking si rimane sempre agganciati al soggetto. Se ci spingiamo ad utilizzare un profilo colore flat per gestire poi la color correction in post, troveremo un file facile da lavorare è di grande qualità. Vediamo il video che ho registrato e lasciamo scorrere le immagini:
Non solo video
Ovviamente è una fotocamera e come tale è capace anche di scattare fotografie. Chi lo avrebbe mai detto ?!? E alcuni scatti li ho fatti. Processando il file RAW si percepisce che sono solo 10Mpx, specie se li confrontiamo con sensore anche APS-c da 20Mpx ma, nello specifico, questa fotocamera è decisamente video addicted. Non manca nessuna modalità di scatto: IA+, Apetura, Tempi, Manuali, Scene, Programmi. Danno tutti ottimi risultati.
In conclusione
Come dicevo all’inizio, questo è il racconto di un esperienza, più che una recensione vera e propria perchè voglio sottolineare come un prodotto nato qualche anno fa, sia ancora così attuale e molto indicato a chi vuole avvicinarsi al mondo dei video professionali investendo un budget ridotto – considerando quello che si trova adesso sul mercato – e con caratteristiche paragonabili a quelle di una handycam professionale con il vantaggio di avere le ottiche intercambiabili. Giusto oggi ho pubblicato anche un articolo che presenta nuove ottiche cine per il sistema m4/3. Penso che questa fotocamera sia davvero un best buy che preserva l’investimento e ci porta nel mondo delle produzioni di qualità professionale.