Oggi vi voglio parlare di post-produzione, focalizzandomi però su un tema piuttosto pratico, ovvero: quale software usare per vedere, selezionare, ritoccare, sviluppare le foto quando si è agli inizi?
Vi racconto la mia esperienza di amatore che solo pochi anni fa si è avvicinato al mondo delle reflex e della fotografia digitale.
Rispondere alla domanda sopra con “Ovvio, Photoshop!” viene naturale. Photoshop e LightRoom (suo parente stretto) sono universalmente noti come i migliori, ma possono risultare difficili da usare quando si è alle primi armi, poichè le loro centinaia di opzioni e funzionalità possono facilmente mettere in soggezione, ed è proprio quello che è successo a me qualche anno fa.
Quando ho iniziato ad appassionarmi seriamente alla fotografia digitale avevo già le mie difficoltà nell’utilizzo della reflex e, ritrovarmi davanti alla maschera di Photoshop, con decine di finestre, menu ed opzioni, mi ha un po’ scoraggiato; avevo scarsa familiarità con terminologie e basi di fotografia ancora troppo fragili, quindi ogni piccolo intervento su una foto richiedeva un sacco di tempo e generava decine di dubbi.
Così ho cercato in rete delle alternative e, dopo qualche prova, ho scelto di usare il software in dotazione con la fotocamera che, nel mio caso, era ViewNX2 di Nikon.
Di seguito farò riferimento più volte a ViewNX2 di Nikon, ma sono certo (anche se non li ho provati personalmente) che tutto questo discorso si possa applicare anche ai software dati in dotazione dalle altre marche, come Canon, Sony ecc…
Non è mia intenzione fare una analisi tecnica completa o una comparativa in puro “stile informatico”, molto più semplicemente vi posso dire che ViewNX2 vi permette di intervenire in modo semplice ed efficace sui parametri di base in post produzione quali, luminosità, contrasto, bilanciamento del bianco, ma anche su quelli un po’ più avanzati, come esposizione, luci ed ombre. Il tutto con poche finestre e un limitato numero di opzioni che mi hanno decisamente semplificato la vita.
Per contro tale software non permette, ad esempio, di intervenire solo su alcune parti della foto (come fanno sia Photoshop che LightRoom) o applicare modifiche a livelli (come in Photoshop) ma si tratta di interventi che, nel mio specifico caso, all’inizio erano fuori dalla mia portata.
Quindi, nei primi 2 o 3 anni di uso della mia prima reflex (per la cronaca, una Nikon D5000) ho visionato, sviluppato e ritoccato i miei scatti solamente con questo software, senza sentire la necessità di fare di più.
In seguito, avendo accumulato esperienza nello scattare e avendo seguito corsi di fotoritocco e post-produzione, ho iniziato a sentire l’esigenza di poter fare di più e, a quel punto, è venuto spontaneo il passaggio a LightRoom.
Concludendo, cosi come è giusto avvicinarsi al mondo della fotografia per gradi, iniziando con macchine compatte o reflex entry-level per poi passare a modelli superiori se la passione cresce… ;-), credo ci si debba avvicinare al mondo della post-produzione allo stesso modo, iniziando da software più semplici ed evolvere gradualmente.