Vincitori del Premio Canon Giovani Fotografi 2020

Categoria Giovani Fotografi

Davide Bertuccio – 1° classificato

Biografia – Nato a Messina nel 1991, è un fotogiornalista con base a Milano. Si è laureato nel 2016 presso lo IED (Istituto Europeo di Design) nella scuola di arti visive in fotografia. Da fine 2016, si è concentrato sul tema della globalizzazione alla ricerca di storie che dessero voce alle piccole realtà schiacciate da quell’infaticabile desiderio di uguaglianza. Nel 2019 ha deciso di seguire la sua passione per la scienza e i problemi ambientali con la realizzazione di un lavoro sull’inquinamento da plastica nel Mar Mediterraneo.

Bertuccio è stato inserito nel 2014 tra i 10 migliori under 25 italiani e nominato nel 2019 tra i possibili selezionati per il 6×6 World Press Photo Global Talent Program. I suoi lavori sono pubblicati da National Geographic, D-La Repubblica Magazine, I-D e altre testate e hanno ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali.

Progetto – Il silenzioso battito delle loro mani è una storia di resilienza. Claudio Madia ha sessant’anni, è stato conduttore televisivo in Italia durante gli anni ‘90 di uno dei programmi per bambini più celebri dell’epoca: L’Albero Azzurro. Nella sua vita è stato anche girovago, mozzo, grafico, trampoliere e acrobata per il Teatro alla Scala, scrittore di sette libri per l’infanzia e fondatore della Piccola Scuola di Circo a Milano. Non si è mai fermato per l’appunto. Niente lo ha mai fermato. Nulla ha mai fermato i suoi sogni. Reali come la sua casa.

La fine del lavoro presso gli studi televisivi della Rai, la crisi economica che ha colpito l’Italia dopo gli anni ‘90 e vicende private lo hanno fortemente colpito, lasciandolo solo e con una casa, di cui non sapeva che farsene. Da lì l’idea di trasformarla in un Circo in casa – il Circincà – dove ogni venerdì sera, per 7 mesi l’anno, con alcuni amici saltimbanco, organizza degli spettacoli per poter sbarcare il lunario. Nel 2020 il suo mondo ha subito un altro trauma, la pandemia da Covid-19, che lo ha costretto a chiudere le porte del suo Circincà, in quanto impossibilitato a far entrare il pubblico.

Anche stavolta non si è dato per vinto e ha cominciato la costruzione di uno spazio per la libera espressione artistica su un terreno pronto per l’edificazione in pieno centro a Milano. Per lo più passa le sue giornate chiuso in casa a sognare, da solo, nel suo circo. Ogni tanto questa routine viene interrotta dalla presenza dei suoi quattro figli che lo vengono a trovare, ma come lui stesso afferma: “questa casa è la mia più importante compagna”.

Camilla Miliani – 2° classificata

Biografia – Camilla nasce in una delle piccole isole dell’arcipelago toscano, l’Isola d’Elba, ma fin da piccola sente il bisogno di esplorare il mondo al di là del mare. La fotografia è il suo lascia passare per l’evasione. Nel 2017 si iscrive alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze. Rispetta la fotografia, sua maestra di vita, compagna e confidente.

Progetto – Luna Splendida nasce a Bishkek, la capitale del piccolo stato del Kirghizistan, in un locale buio dall’atmosfera gelida. C’è una donna davanti a Camilla, il suo nome è Aisulu che in kirghiso significa “luna splendida”. Mentre le parla, nota le lacrime in bilico sugli occhi, le trattiene come per dimostrare a Camilla la sua resistenza al dolore. Aisulu è una delle molte vittime del “bride kidnapping”, cioè il rapimento di spose bambine a scopo matrimoniale, che nel suo Paese è una vera e propria tradizione, in kirghiso “Ala Kachuu”. Aisulu aveva solamente 16 anni quando la madre organizzò il suo matrimonio, che come da tradizione prevede il rapimento dell’ignara ragazza, la quale successivamente sarà rinchiusa in una stanza, abusata e sottomessa con violenza fisica e psicologica da parte del futuro marito e dalle famiglie di entrambi. Oggi Aisulu è seduta di fronte all’obiettivo, la sua voce è calma, ma ha lo sguardo cupo di chi è stato all’inferno ed è riuscito a scappare.

Categoria Studenti

Matteo Montenero – Unico classificato

Biografia – Nasce a Torino nel 1995, è uno studente di fotografia del terzo anno dell’Istituto Europeo di Design (IED) di Torino. Da sempre appassionato di fotografia e in modo particolare di fotografia di reportage. Le sue immagini si focalizzano principalmente su tematiche sociali, per tale ragione è sempre pronto a viaggiare e i suoi progetti sono spesso caratterizzati da un rapporto di vicinanza emotiva con i soggetti. Nell’estate 2019 ha frequentato l’ICP masterclass presso Camera a Torino (Centro italiano per la Fotografia).

Progetto – PATCH è un lavoro sviluppato nell’arco di due anni sulla popolazione ROM. Il lavoro ha visto la sua nascita e la sua fine unicamente all’interno di un campo, precisamente quello lungo strada aeroporto a Torino, al confine con Borgaro. Le immagini hanno l’intento di raccontare frammenti di vita quotidiana di un popolo che vive vicino a noi ma che allo stesso tempo è nascosto, complesso, e sfaccettato. Il rapporto di intimità con i soggetti è stato fondamentale per ottenere delle fotografie che non andassero ulteriormente ad alimentare i numerosi pregiudizi su questo popolo. Sospendere il giudizio è il primo passo per approcciarsi a qualcosa che non comprendiamo e non conosciamo pienamente, ma che può stupirci sotto molti versi.

Il titolo del progetto – Patch – che significa “toppa”, “rammendo” diventa metafora di integrazione, in senso più stretto anche semplicemente tra il fotografo e i soggetti. Il lavoro di Matteo intende porre lo spettatore davanti ad una riflessione, provando a farlo entrare in una dimensione a lui (probabilmente) sconosciuta, confidando che le immagini possano guidarlo in un viaggio visuale capace prima di tutto di metterlo in contatto con aspetti che non aveva mai considerato di queste popolazioni e del loro stile di vita. Chi osserva sicuramente potrà anche notarne le problematiche, sperando che quest’ultime emergano dalle immagini solo come un sottofondo, utile a chi osserva per comprendere e non per condannare.

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